Un’azione di gioco.Si è svolta il 18 e 19 aprile a La Spezia, nella piscina comunale 2 giugno, la seconda prova del CAMPIONATO ITALIANO ASSOLUTO DI HOCKEY SUBACQUEO

Nella prima giornata, si sono disputate le partite del girone elitè.

A insidiare il primato (incontrastato negli ultimi 4 anni) dell’Assetto Variabile Bologna, quattro squadre: H2Bologna, Ducale Parma, Eridania Sub Torino e Altitudo Roma.

Alla fine nessuna sorpresa: l’Assetto ipoteca l’ennesimo scudetto, per la precisionbe il decimo (quello della STELLA!!) e dà appuntamento a tutti al prossimo anno! Come un rullo compressore, asfalta chiunque sul suo cammino.

Sarà anche per questo che il nuovo progetto ‘Nazionale’ maggiore vede protagonisti diversi giocatori dell’Assetto Variabile e direttore tecnico uno dei suoi giocatori più rappresentativi, Claudio Speed Carbone, coadiuvato dall’espertissimo Lorenzo Proia, attualmente in forza al Barcellona, coach in campo per l’Altitudo Roma e direttore tecnico della Nazionale U19.

L’incredibile, però, si è vissuto nella seconda giornata!

Otto squadre a contendersi il torneo, provenienti da tutta Italia, se si considera la partecipazione di un atleta in forza alla Just Apnea Bari (che dal prossimo anno organizzerà un nuovo corso dedicato all’Hockey Subacqueo, aperto a uomini e donne, e che punta a iscriversi al prossimo campionato 2015/2016), prestato per l’occasione alla sua ex squadra: l’Assetto Variabile Bologna.

L’attrezzatura, il disco e la porta.Una novità nel regolamento, che sarà determinante durante la giornata, in caso di partite terminate in parità: vittoria al golden gol in un tempo supplementare di 5 minuti. E se non fosse arrivata la vittoria, su un campo di gioco pensato per una normale partita 6vs6 giocatori in acqua con 4 cambi per squadra, un estenuante ultima prova di forza con le due rivali a contendersi il punto decisivo in soli 4 contro 4 e senza più cambi.

Per trasmettere una minima parte delle emozioni vissute, riporto (reinterpretandolo..) parte del racconto secondo quanto vissuto da Leone Tarozzi, guida indiscussa dell’hockey italiano e coach di Assetto Variabile Bologna. L’articolo, come tutte le principali notizie e curiosità del modo dell’hockey subacqueo, sono disponibili sul portale ufficiale www.hockeysubacqueo.it e sul sito della Fipsas.

Sudore nella acqua fredda. Clangore di mazze. Muscoli. E spettacolo. Soprattutto spettacolo. Incredibile vero? Eppure la piscina continuava a fermarsi per mirare lo sforzo di 12 atleti. Che per quattro volte restavano in 8 a giocarsi un posto in classifica e meritarsi, vincitori e vinti, un posto nella memoria del pubblico e nella storia della giornata.

Nella foto i ragazzi U19 della Sub Cagliari, giudati da Danila Staffoni.Per tre volte consecutive all’Assetto Variabile Bologna 2 (una squadra costituita per due terzi da donne!!) non era bastato tempo regolamentare e supplementare per decretare vittoria o sconfitta con gli avversari. Vignola prima, Sub Cagliari poi, GSO La Spezia infine sembravano destinate a incrociare le mazze per tutta la notte. E allora avanti gli Orazi e i Curiazi. Quattro giocatori da una parte, quattro dall’altra. Senza cambi. Senza soste. Persino gli arbitri sembravano rallentare il ritmo delle fischiate, quasi avvinti, pure loro, dallo sforzo dei giocatori. Il campo è luuuungo. Il campo è laaaargo. In 4 si fatica a riempirlo. A ritornare sul fondo ogni 4-5 secondi. A scattare. A parare. A tirare. Eroi. Tutti. Indimenticabili alla pari.

Alla fine della infinita serie di golden gol la spunta con pieno merito La Spezia. Imbattuta per tutto il torneo. Determinata fino alla fine. La spunta con uno straordinario guizzo del diciottenne Nicola Cargioli che taglia il campo in diagonale, supera gli avversari, viene bloccato davanti alla porta ma trova ancora lucidità ed energie per girarsi, mantenere il disco ed offrire uno straordinario assist al centro per il gol.

La Spezia, Vignola, AV, Cagliari. La Spezia, si merita il torneo e mette una seria ipoteca sulla vittoria finale del campionato. I 40 gladiatori si meritano un posto nella nostra memoria.

 

C’e’ tanto interesse. Si respira una passione in costante crescita. Mi unisco alla corona di spettatori che ad ogni quattro contro quattro incoronava la vasca e univa in un unico applauso tutti gli eroi di questa spettacolare domenica.