Anche quest’anno l’Atleta della Just Apnea, Marina Kazankova, ha partecipato alla competizione internazionale “Fazza 3 free diving championship-2015”
La competizione di statica subacquea, organizzata dal principe di Dubai per ricordare le tradizioni dei cacciatori di perle. La manifestazione si svolge in una piscina profonda 5m, la statica viene effettuata aggrappati ad una cima alla profondità che si preferisce e si può indossare solamente il costume, infatti non è permesso l’utilizzo di muta, occhialini, maschera o stringinaso. E’ una competizione commerciale, per i primi 3 classificati sono in palio delle grosse autovetture, dal Range Rover al Nissan Patrol mentre dal quarto al decimo posto è riconosciuto un premio in denaro di 10000drh. Quindi ci sono 10 vincitori che entrano nella così detta top ten! Ogni anno il tempo di statica per entrare nella top ten cresce, infatti se 2 anni fa bastavano 3’40’’ e 1 anno fa 4’16’’, quest’anno siamo arrivati a 5’28’’. E le condizioni non sono le stesse delle normali gare di statica, al Fazza è molto difficile rilassarsi. Quest’anno si sono iscritti alla manifestazione tanti atleti veramente forti e in gran forma ed era entusiasmante osservarli durante le loro performance nelle qualificazione. Quest’anno sono state introdotte 3 categorie:
1. Professionisti ( atleti internazionali),
2. Locali
3. Bambini locali.
Visto il notevole afflusso di atleti e la presenza di sole 4 cime in piscina per effettuare la competizione, la gara si è protratta per diverse ore. Ogni atleta viene a conoscenza del suo turno solo 30 minuti prima della prestazione. Le ore passano lentamente in grande tranquillità, gli atleti sono spesso sdraiati sui tappetini con gli occhi chiusi e solo chi ci è passato sa cosa significa e quanti pensieri passano per la testa in quegli infiniti minuti. Quanti pensieri, preoccupazioni, paure, sensazioni contrastanti di euforia e rassegnazione, quanto lavoro psicologico deve effettuare ogni atleta per riuscire a rilassarsi. Quante volte ogni atleta si prepara, fa gli esercizi respiratori, si addormenta, va a fare una passeggiata e poi sente chiamare il suo nome e nei 30minuti successivi viene risucchiato nel vortice delle sensazioni e delle paure ancora e ancora!
Alla fine della gara sono stata contenta della mia prestazione, nonostante io abbia raggiunto l’undicesimo posto, ad un passo dalla top ten! ho ascoltato il mio corpo e ho fatto quanto lui mi indicava.
Il 7.03.15 per le finali sono andata ad assistere i miei amici apneisti che erano entrati nella top ten e a dare un sopporto psicologico, ad un certo punto però Branko Petrovic ha avuto un black out dopo 10’04’’ e sono slittata dall’undicesimo al decimo posto e per questo gli organizzatori mi hanno comunicato che dovevo prepararmi per la finale. Non ero più nel ruolo dell’atleta e ho dovuto rientrarci, ma una volta sott’acqua, attaccata alla cima durante la mia gara non facevo altro che pensare a Branko! A dire la verità il mio dispiacere per lui era molto superiore della gioia che provavo per essere entrata anche quest’anno nella Top ten in categoria maschile.